martedì, dicembre 06, 2005

Il Fantasma Angelo!

In quella notte anche le stelle erano stanche di brillare, non accadeva proprio nulla, ed una noia quasi angosciante avvolgeva tutta la città come una nebbia, Jonny stava chiudendo il suo seven eleven, infischiandosene persino del nome che gli aveva dato: "no stop!" un nome tutto un programma...però lui stava chiudendo, perché non si era visto più un cliente da quelle parti da almeno due mesi. Così decise che per una notte non avrebbe lavorato ma che avrebbe dormito come tutte le altre persone normali. Tornò a casa a piedi come al solito, ma di notte quel quartiere sembrava un deserto, nel corso principale riecheggiava solo lo scandire dei suoi passi, ritmici, costanti ma lenti! Era quasi arrivato anche se un brivido gli raggelava le ossa, come una gelida scossa gli salì lungo la schiena e poi il culmine di quel brivido lo ebbe non appena sentì una ragazza piangere nel vicolo precedente la sua casa! Incuriosito decise di andare a vedere chi era, si inoltrò in quel vicolo mal illuminato e silenzioso, il tempo pareva che si fosse fermato, lui si avvicinò piano piano e vide una ragazza in ginocchio, con degli abiti succinti, strappati e mal ridotti, ma la ragazza era davvero bella, un angelo caduto dal cielo, lui la guardò bene, dalla testa ai piedi e quando quello sguardo gli fu corrisposto si accorse che quello era un viso noto, lei era Elisabet, una vecchia amica di scuola che abitava solo due palazzine dopo la sua, una vecchia amica di tante avventure, ma anche un vecchio amore ormai abbandonato. Lui le porse il suo fazzolettino di seta abilmente ricamato dalla nonna quando era ancora in vita. senza dire nulla la aiutò ad alzarsi e le coprì le spalle con la sua giacca jeans ormai logora. La prese per la mano e la fece salire a casa sua senza dire una parola...

9 commenti:

Grizly ha detto...

... Aperta la porta dall'appartamento la fece accomodare sulla poltrona ed accese un po’ la radio x farla sentire più a suo agio! Le disse che poteva farsi una doccia e che avrebbe trovato degli abiti nella camera di sua sorella. Intanto controllò il termostato del riscaldamento ormai funzionante solo a settimane alterne, vide che era acceso ma sentiva ugualmente freddo così lo alzò di almeno 5 gradi, poi passo in cucina e si mise a preparare una delle tisane che collezionava la sorella. Giada si chiamava, era andata a convivere con il suo ragazzo da almeno 6 mesi anche se tutto in quella casa dava l'impressione che non se ne fosse mai andata. Portò la teiera in salotto con 2 grandi tazze e delle zollette di zucchero, quando rientrò nella stanza anche Elisabet, con una vestaglia blu di seta che scolpiva le sue forme e lasciava intravedere le sue bellissime gambe. Lui versò la tisana e le chiese quanto zucchero, lei rispose 3, ma lui già se l'aspettava perché si ricordava benissimo che lei amava le cose dolci, poi la osservò in silenzio ammaliato da quello sguardo e da quel viso bellissimo, le sue labbra carnose lo avevano come ipnotizzato. Ad un certo punto lei ruppe il giaccio dicendo- ora tu vorrai sapere cosa ci facevo li e perché stavo piangendo, perché ero sola e perché avevo addosso dei vestiti strappati...- lui rispose di no, che non voleva spiegazioni e che se non ne voleva parlare, per lui non era un problema, con questa tranquillizzazione gli occhi di lei iniziarono a brillare e le sue guance iniziarono ad essere accarezzate da diverse lacrime, così continuò a parlare- Grazie, preferirei non parlarne e preferirei non tornare a casa questa notte, non è che potresti ospitarmi?- Jonny non ci credeva, aveva sempre aspettato quella frase, ma in quella circostanza perdeva di tutta la poesia. Comunque le disse- Certo che puoi restare, fa come se fossi a casa tua, tanto sono ormai solo e la camera di mia sorella è libera, poterti aiutare per me è sempre un piacere, in fondo dopo tutto quello che hai fatto per me a scuola ti sarò debitore per sempre- e lei con un grande sorriso si alzò, lo baciò sulla fronte e si diresse nella camera di Giada. In quel bacio Jonny assaporò tutto il calore che emanava quella donna, tornò ad avere un brivido che lo percorse per tutto il corpo. Tornato in se, riportò le vettovaglie in cucina ed andò nella sua camera da letto, si spoglio e s'infilò sotto le lenzuola. Iniziò a fissare morbosamente il soffitto, si sentiva quasi schiacciato, come se calasse sempre più. Iniziò quasi ad assopirsi quando ad un tratto sentì uno stridere meccanico, era la maniglia della porta che si apriva e poi si accorse di una presenza nella stanza. Jonny fece finta di dormire profondamente non sapendo cosa aspettarsi, dalla finestra penetrava timidamente un bagliore dell'insegna luminosa del locale di fronte e delineava una bellissima figura femminile. Lei si tolse la vestaglia, si, era proprio lei, ed era completamente nuda, s'infilò sotto le coperte e lo avvolse in uno stupendo caldo abbraccio. Era finita l'ora di fingere, anche Jonny la strinse energicamente fra le sue braccia e la bacio con tutto l'amore e la passione che aveva dentro e che aveva trattenuto per 5 anni. Quella notte fu indimenticabile, i loro corpi non avrebbero potuto esprimere meglio il loro sentimento che provavano reciprocamente. E poi il buio... Al mattino la luce invase la casa svegliando Jonny come una tortura, riprese coscienza e si guardò intorno, ma nulla, si alzò ed andò nella camera di Giada ed era vuota con il letto rifatto, nessuna traccia di Elisabet. Uscì di casa per andare a fare la solita colazione al bar dietro l'angolo, la città aveva ripreso i suoi ritmi, aveva ricominciato con la sua confusione, Jonny arrivò sino all'edicola, li rimase sconvolto, guardò la locandina della anticipazioni sulle ultime notizie e non poteva credere ai propri occhi! Il testo diceva semplicemente "pazzia in città: Elisabet black ieri pomeriggio stuprata ed uccisa dal padre suicida". Jonny non ci poteva credere, non era assolutamente possibile, era un testimone che provata il contrario, lui l'aveva vista, ne era certo, l'aveva anche toccata e ne era sicuro, aveva ancora addosso il profumo della sua pelle. Acquistò il giornale e vide la foto, anche li era bellissima, l'articolo diceva che il corpo era stato ritrovato in un vicolo vicino casa, proprio dove l'aveva vista lui. Si precipitò a casa, andò in camera sua e la vestaglia era ancora di fianco al letto, per terra come era stata abbandonata la sera prima. Non sapeva proprio cosa fare, salì sulla terrazza del palazzo, il cielo era limpido ed azzurro, guardò di sotto, nel vicolo, era ancora pieno di giornalisti, fotografi, polizia e tanti curiosi, guardò l'orizzonte, con quel cielo riusciva a vedere anche il mare, guardò ancora nel vicolo e non resistette. La raggiunse!

Anonimo ha detto...

noooooo! ma perchè finisce così maleee!! Sigh! non dico farli sposare, ma questo povero Jonny solo come un cane, il bar che va male, la giacca vecchia, niente donne, gentile e generoso lo fai pure morire suicida!! io non riesco a scrivere storie senza happy handing, mi affeziono troppo ai personaggi, specialmente a quelli sfortunati...
molto ben scritto, sai? ehm...e poi una bella notte d'amore, pur se prevedibile, è sempre un elemento molto estetico, molto avvincente!!! la prima volta che lessi qualcosa di simile fu a 14 anni sul "sottobanco" (chi non lo ricorda? va bè, abbassate tutte quelle mani!!). In questo diario-agenda scolastico erano inseriti dei pezzi di letteratura contemporanea, e tra gli altri, uno stralcio di "d'amore e d'ombra" della grande Isabelle Allende, il pezzo in cui Francisco ed Irene si conoscono...per la prima volta. L'amore letterario è ipnotico, affila il desiderio come una lama...
complimenti a Grizly.

Anonimo ha detto...

...

Moriarty ha detto...

"..." che significa? Ci puoi spiegare cara amelie?? ;)

Io non so gli altri ma ho letto anche molte altre opere di Grizly...una più bella dall'altra!!!! Non parlo solo di racconti ma anche di poesie!

P.s.: Da non perdere!

Anonimo ha detto...

Concordo con te moriarty....per quanto riguarda il mio non commento...mi sembra molto chiaro!!! :)

Volevo far sapere che ho letto e apprezzato, ma non mi andava di commentare...

LordBender ha detto...

Concordo con amelie. Certe cose (dipende dal momento e dalla persona) a volte non vanno commentate, magari domani si, ma oggi no. Un pò come un libro. In genere quando finisco un libro mi prendo sempre almeno un giorno di pausa prima di cominciarne un'altro per meditare su quello che ho letto, su cosa è successo, per lasciare anche il mio inconscio assimilare alcuni eventi. Magari mi basta un giorno, altre volte dieci anni prima che mi vada di commentare.
Beh, ci siamo capiti :)

LordBender ha detto...

Vorrei solo aggiungere che l'immagine del post è tratto dalla copertina del musical "The Phantom of the Opera".

"You alone can make my song take flight,
it's over now the music of the night..."

Anonimo ha detto...

Grazie lord come sempre hai spiegato benissimo ciò che volevo dire!! :)

LordBender ha detto...

Riguardo il fantasma dell'opera? :)
Strano, forse allora è la prima volta che si capisce qualcosa di quello che scrivo :D