domenica, novembre 22, 2009

Another World at War

…accovacciato, in posizione strategica, immobile.
Sento l’umidità che dal terreno si fa strada attraverso la mia mimetica.
Immobile.
Scruto attraverso il mirino del mio fucile d’assalto, un G36C opportunamente munito di RED DOT che attende con vorace ansia il momento di sputare fuoco a raffiche automatiche di 20 colpi al secondo… ma non è ancora il momento…
Immobile, attento a non fare il minimo rumore che riveli la mia presenza.
La woodland fa bene il suo lavoro rendendomi invisibile in quello scenario di terra-sassi-rami-foglie. Cerco di acuire i miei sensi per individuare il nemico ma il continuo scrosciare del fiume alle mie spalle e il lento movimento del fogliame dovuto al flebile vento non rendono la cosa facile.
L’attesa si fa stressante, c'è molta tensione nell'aria, ma resto immobile.
Controllo per l’ennesima volta il mio armamentario:
- Red Dot: acceso con mirino a croce

- Selettore Fuoco: raffica automatica

- Caricatore Principale: pieno e molla caricata

- Caricatore Secondario: pieno e molla caricata

- Ricetrasmittente: accesa e impostata su frequenza di squadra, spinotto microfono e auricoloare inserito.

Sono pronto e ho sufficienti munizioni per far fuori un esercito: 2 caricatori da 470 BB l’uno + 1000 munizioni aggiuntive (è meglio abbondare che deficere).
Resto sdraiato invisibile e in silenzio perfetto.
Il nemico è scaltro e veloce, in superiorità numerica, silenzioso e letale e noi siamo tutti novellini. Penso alle scarse probabilità di vittoria quando si fa sentire… vedo un’ombra indistinta alla mia destra seguita da fruscii continui e il secco rumore di alcuni rami spezzati. Non possono essere loro, è tutto sbagliato, eravamo pronti per accoglierli da davanti, ma loro si presentano dal fianco destro… non dovevano venire da lì e miei amici? Catturati? Morti?

... un attimo e l’ombra diventa il nemico. E’ a pochi metri da me dietro un albero. Non mi ha visto, non può vedermi… Ho tutto il tempo di ruotare il mio raggio d’azione di 45 gradi sulla destra, molto lentamente, senza fare rumore, eccolo è nel mio mirino, sto per far fuoco, quando avverto altri fruscii.. altri rami spezzati.. altre ombre.. altri nemici… tutti in rapida successione si muovono sul mio fianco destro a non piu’ di un 3 metri da me… ignari delle mia presenza ben occultata da un grosso cespuglio.
Ancora altri nemici.. ma quanti sono? Resto immobile e per un attimo valutavo l’eventualità di non ingaggiare. Questa è un'ottima posizione ma sono troppi… penso questo quando cominciano a muoversi.. e vengono verso di me.. non ho altra scelta.. si inizia: faccio fuoco su ore 15 eliminandolo con 2 colpi, rapido su ore 14 e poi su 13 in raffica ininterrotta, via altri 2…. Una frazione di secondo: ..........ecco l’inferno! Non so quante 4-5 postazioni a me ignote fanno fuoco nella mia direzione. Non mi vedono ma le mie precedenti scariche hanno rivelato la mia presenza.
Centinaia di proiettili crivellano gli arbusti che mi fanno da riparo, cerco di ripiegare senza alzarmi ma non ho spazio, la fitta vegetazione alle mie spalle mi impedisce di indietreggiare. Ecco il mio perfetto antro strategico divenire la mia prigione.
Riverso altre scariche a zero in direzione delle loro ma non vedo nulla…. Grido: “COPERTURA..” sperando in una buona manovra difensiva, ma solo un amico sento fare fuoco da dietro.. gli altri sono troppo lontani….
Uso la radio… “Copertura ore 15 ripeto copertura ore 15!”
Eccolo, vedo un nemico a ore 13, giro rapido il fucile, faccio per sparare ma è troppo tardi, un suo proiettile mi colpisce nella guancia sinistra uccidendomi all'istante.
Resto giu', immobile, poi mi sollevo in ginocchio mi infilo la casacca rossa da morto e mi dirigo nel cimitero dove trovo con molto piacere piu’ nemici che amici. Questa la vinciamo noi.