martedì, maggio 29, 2007

LE CANDELE


Ce l'ho fatta, ho risolto i miei problemi di account e mi voglio cimentare anch'io con un piccolo racconto, a differenza degli altri il mio è di pura fantasia...a dire il vero non è neanche un granchè...ma lo voglio postare comunque tanto lo potrà leggere "solo tutto il mondo" :)

Ore 20.30, l'odore che dalla cucina si apprezza per tutta casa è favoloso, la fiamma bassa sta finendo di rosolare la pancetta nel burro il tutto coperto da una nuvola di pomodorini. L'arrosto nel forno è in forma smagliante, il buon rosso sta ossigenando già da venti minuti, dalle casse si diffonde soave la mia compilation creata appositamente per l'occasione. Tutto è pronto, manca solo una cosa, una persona, manca solo LEI.
Il ritardo non è rilevante, si era detto alle 20, i trenta minuti sono ammessi visto che arriva direttamente dall'aeroporto ed infatti suona il campanello proprio mentre sto finendo di accendere le 25 candele sparse per casa. Tutte di colore diverso, ogni colore rappresenta un anno, oggi è il suo compleanno. I colori variano dal rosa, candela della nascita, al celeste che è quella della serenità raggiunta solo ora con la pace dei sensi e la grandissima capacità di amare e di saper farsi amare. Sono davvero fortunato ad avere a fianco una ragazza così. Apro la porta e come sempre, mi trema il cuore e mi cedono le gambe nel vederla. Scarpe aperte da mille cinte rosse, gambe perfette, longuette nera dal taglio obliquo che parte da sopra il gnocchio destro per arrivare sotto a quello sinistro. Maglietta molto leggera con maniche lunghe arricciate e aperte sulle spalle, semplicemente deliziose. Capelli perfetti, sguardo intrigante e limpido allo stesso tempo.

- Beh, mi fai entrare o ceniamo sull'uscio?-
-Scusa, lo sai, che effetto mi fai...Entra stella! -

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domenica, maggio 13, 2007

The dark epic - Part I: The Cobra King

Frinstl stava guardando la terra dallo spazio. Affascinante la riteneva. Il pianeta terra. Una sfera di terra, acqua ghiaccio e un pò di Martini®. O almeno così sembrava a lui. Ma probabilmente era solo una macchia sul vetro dell'astronave.
Decise di provare ad atterrare. Si cambiò il pannolino e cominciò la fase di avvicinamento.
Aveva bevuto troppo e ci vedeva poco, ma sapeva riconoscere una pista di atterraggio, solo che se l'era momentaneamente dimenticato. Si fidò del suo istinto e riuscì fortunatamente ad atterrare tra due piste di atterraggio, una a Tokio e l'altra a Mosca. La navicella comunque non riportò danni, vomitò solo due volte.
Frinstl si guardò attorno. Salutò la navicella e si incamminò in quella che sembrava una foresta.
Ad un tratto sentì una voce. "Chi è?", disse Frinstl, "sono hannah" rispose la voce (ovvio, non è che potevano rispondere i piedi). Frinstl si girò in direzione della voce ed ebbe una visione sconcertante. Quello che si trovava davanti era un cobra reale, ma non era questo che lo terrorizzava, quello che gli faceva paura era il pensiero di come un cobra reale si potesse chiamare Hannah. "So cosa stai pensando" disse Hannah. Parlarono con il pensiero una mezz'oretta del nome e Frinstl apprese che fortunatamente Ophiophagus Hannah era semplicemente il nome volgare del Cobra, mentre il nome vero era Fanculo. (continua...)